Resilienza sul luogo di lavoro: perché è importante e come costruirla

Binal Raval
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In ambito lavorativo, la resilienza è molto di più della capacità di dipendenti e aziende di adattarsi: è l'abilità a prosperare nei momenti di cambiamento.

Diciamocelo: oggi, stress e incertezza fanno ormai parte della quotidianità.

Quando un'azienda crea una cultura basata sulla resilienza, la motivazione aumenta. Secondo una ricerca Aon, il livello di motivazione è alto per l'86% dei dipendenti resilienti e solo per il 44% di quelli che non lo sono.

La domanda importante è:

Come si accresce la resilienza?

Troveremo una risposta in questo articolo, che tratterà:

  • Il significato e l'importanza della resilienza sul lavoro
  • La differenza tra resilienza dei singoli dipendenti e dell'intero staff
  • Modelli di riferimento per costruirla
  • Strategie pratiche per promuoverla
  • Cos'è la resilienza per la campionessa paralimpica Mariska Beijer
  • Un esempio concreto di resilienza
  • Come superare difficoltà legate a questa skill

Come si manifesta la resilienza sul posto di lavoro?

Essere resilienti sul posto di lavoro significa riuscire ad adattarsi al cambiamento, affrontando difficoltà e incertezze conservando un buon livello di produttività e benessere.

Chi è resiliente ha spirito di adattamento e motivazione, anche quando incontra ostacoli.

Molti si chiedono: la resilienza è un'abilità che si può imparare o una caratteristica innata? La verità è che non esistono molte persone che la manifestano in modo naturale. Pertanto, può essere considerata una human skill.

Richiede pazienza e pratica ed è necessario uno sforzo consapevole affinché un dipendente acquisisca resilienza.

Inoltre, è un'abilità molto richiesta dalle aziende.

Una ricerca di CV-Library su 300 datori di lavoro nel Regno Unito ha rivelato che la resilienza è una delle competenze più valorizzate, insieme alla capacità di adattamento e di trovare un buon equilibrio lavoro-vita privata.

Vale anche la pena sottolineare la differenza tra resilienza personale e professionale.

La resilienza personale si basa sulla capacità di un individuo di affrontare le difficoltà della vita, come problemi familiari o finanziari.

La resilienza professionale è più incentrata sugli aspetti legati al lavoro, come la gestione dello stress o delle battute d'arresto.

Perché la resilienza sul lavoro è importante

La resilienza sul posto di lavoro è più di una semplice caratteristica positiva; garantisce un vantaggio strategico sia per i dipendenti che per l'organizzazione.

Ecco cinque vantaggi da considerare:

1. Motivazione più alta

I dipendenti resilienti hanno maggiori probabilità di sentirsi motivati.

Superare difficoltà e ostacoli, contribuendo al successo dell'azienda, offre loro un maggiore senso di scopo. Ciò genera più entusiasmo e senso di appartenenza.

Nella ricerca menzionata sopra, Aon ha evidenziato che la resilienza accresce l'entusiasmo per il lavoro del 45% e la concentrazione del 27%.

2. Maggiore produttività 

Quando la resilienza è più alta, crescono anche i livelli di produttività. Questo perché i dipendenti si concentrano per rimanere in carreggiata, anche se si trovano di fronte a ostacoli o difficoltà.

Strengthify sostiene che i team con un alto livello di resilienza mostrano una produttività maggiore del 31%.

3. Rischio di burnout ridotto 

La resilienza dà forma a una cultura di gestione efficace dello stress; i dipendenti si sentono in grado di affrontare lo stress in modo più sano.

Questo, a sua volta, contribuisce a diminuire il rischio di burnout, un problema da affrontare seriamente. Secondo BHSF, il burnout costa alle aziende del Regno Unito 102 miliardi di sterline all'anno, il calo della produttività, un alto tasso di assenteismo l'alto assenteismo e di turnover.

4. Innovazione

I dipendenti resilienti hanno ottime capacità di problem solving. Ciò significa che spesso troveranno soluzioni creative a problemi complessi.

Con una mentalità resiliente, gli errori e le difficoltà diventano opportunità di apprendimento anziché blocchi.

5. Maggiore retention

La resilienza sul posto di lavoro garantisce un ambiente sicuro in cui affrontare errori ed incertezze.

I dipendenti resilienti hanno maggiori probabilità di restare in azienda e cavalcare l'onda del cambiamento, anziché andarsene, quando e cose si complicano.

Il Journal of Occupational Health Psychology ha evidenziato che nei lavoratori con livelli più alti di resilienza si abbassa del 10-20% il tasso di intenzione di licenziarsi.

Resilienza dei dipendenti vs. resilienza dello staff

La resilienza dei dipendenti è la capacità individuale di adattarsi e crescere anche nei momenti di difficoltà. Si manifesta, per esempio, nell'accettazione di feedback costruttivi.

La resilienza dello staff è la forza collettiva che aiuta team e organizzazioni ad affrontare le trasformazioni. È diventata cruciale durante la pandemia: molti team hanno dovuto conservare l'ottimismo e adeguarsi a una nuova normalità (es. lavoro da remoto).

Modelli di riferimento per costruire la resilienza

Per costruire la resilienza in ambito lavorativo non basta un approccio univoco.

Ecco quattro modelli da provare per dare forma a una cultura basata sull'apprendimento efficace.

Il modello PERMA

Il modello PERMA è un modello teorizzato da Martin Seligman, padre della psicologia positiva.

Seligman individua cinque componenti sulle quali lavorare in maniera volontaria per far fiorire il proprio benessere e ridurre ansia, stress e depressione.

Visual graphic with a purple background showing five white rectangles, each with a large green capital letter spelling “PERMA.” Beneath each letter is its meaning: Positive emotions, Engagement, Relationships, Meaning, and Accomplishment.

Eccoli nel dettaglio:

1 – Emozioni positive

Le emozioni positive (come gioia, speranza, amore, gratitudine, soddisfazione, divertimento) sono alla base della motivazione intrinseca degli esseri umani. Riuscire a riconoscere, assaporare e integrare queste emozioni nella nostra vita è molto importante per migliorare la nostra attitudine verso di essa e rafforzare la resilienza.

Come applicarlo sul lavoro: dai forma a un ambiente di lavoro edificante. È un po' come coltivare un giardino. Incoraggiando il feedback positivo e promuovendo un sano equilibrio tra lavoro e vita privata, fornisci ai dipendenti gli strumenti di cui hanno bisogno per affrontare le sfide da una prospettiva positiva.

In questo ambito, si parla di "salute culturale"; Matt Phelan, co-fondatore di Happiness Index, sostiene:

"Considera i dipendenti come un ecosistema. Il lavoro del manager non consiste solamente nel dire loro di crescere, bensì nel fornire gli strumenti e gli ingredienti giusti per facilitarli in questo senso."

Vuoi approfondire il suo punto di vista? Guarda la puntata del podcast Moving Forward sulla felicità sul lavoro.

2 – Coinvolgimento  

Parliamo della capacità di immergersi completamente in attività piacevoli e stimolanti, al punto di perdere la cognizione del tempo.

Come applicarlo sul lavoro: favorisci lo sviluppo dei talenti personali. Offri ai dipendenti opportunità di crescita, in modo che possano attingere ai loro talenti e passioni. Crea un allineamento tra obiettivi aziendali e obiettivi individuali.

3 – Relazioni

Gli esseri umani hanno un profondo bisogno di socialità e connessione con il prossimo. La costruzione di relazioni stabili e positive ci rende più forti e più felici, e aumenta il senso di appartenenza e di protezione.

Come applicarlo sul lavoro: crea opportunità di team building e interazioni sociali, sia in ufficio che fuori. Che si tratti di attività di team building o di un aperitivo informale, le interazioni aiutano a costruire fiducia e soddisfazione generale sul posto di lavoro.

4 – Significato

Che si tratti di fare volontariato, partecipare all’organizzazione di un evento o acquisire una nuova competenza per raggiungere un obiettivo, impegnare le nostre energie in attività che hanno un significato più grande è fonte di emozioni positive e ci aiuta a superare meglio le difficoltà.

Come applicarlo sul lavoro: aggiorna i dipendenti sullo stato dei progetti aziendali e mostra l'importanza del loro contributo al successo generale. Il senso di avere uno scopo dà più valore al lavoro.

5 – Realizzazione

Fermarsi a osservare e celebrare il raggiungimento di un obiettivo accresce il senso di sicurezza.

Come applicarlo sul lavoro: riconosci e valorizza il potenziale dei tuoi dipendenti. Non si tratta di semplice riconoscimento. Rifletti anche su questi punti: quali sono i valori e le aspirazioni dei tuoi dipendenti? Usali come trampolino di lancio per sviluppare percorsi di carriera.

I cinque pilastri della resilienza

Secondo High Speed Training, ci sono cinque pilastri fondamentali che contribuiscono alla costruzione della resilienza sul posto di lavoro:

1 – Benessere emotivo: si tratta di far riflettere i dipendenti su quanto efficacemente gestiscono le emozioni e i pensieri. Ad esempio, potrebbe servire riflettere sulla reazione specifica di qualcuno dopo che si è trovato di fronte a un blocco inaspettato in un progetto.

2 – Motivazione interiore: abbiamo già trattato la motivazione intrinseca, che si manifesta nella capacità di capire come i dipendenti o i team fissino obiettivi per mantenere alta la motivazione.

3 – Mentalità orientata al futuro: i dipendenti dimostrano lungimiranza strategica? Sono in grado di agire su errori e fallimenti precedenti per creare cambiamenti positivi per il futuro?

4 – Relazioni: nelle difficoltà, è importante poter contare su una rete di amici, familiari e colleghi. Possono fare da cassa di risonanza, fornire prospettiva e aiutare a guardare oltre gli ostacoli.

5 – Salute fisica: è importante che i dipendenti si prendano cura di se stessi. Fattori come dormire a sufficienza o fare esercizio fisico possono influenzare la prospettiva sul proprio lavoro.

Le 7 C della resilienza

Il modello delle 7 C è stato sviluppato dal pediatra Kenneth Ginsberg.  

Ecco una breve spiegazione di ogni componente:

  • Competence (competenza): cerca di aiutare i dipendenti a sviluppare le competenze che permettono loro di affrontare le sfide. Nella pratica, potrebbe trattarsi di proporre attività che li spingono a uscire dalla zona di comfort.
  • Confidence (fiducia): parliamo della fiducia nelle proprie capacità e nella propria abilità di perseverare.
  • Connection (connessione): parliamo di relazioni con gli altri. È importante circondarsi di una rete solida di amici e mentori.
  • Character (carattere): accogliendo tratti come l'onestà e la perseveranza, i dipendenti possono coltivare la resilienza e affrontare le situazioni difficili con più facilità.
  • Contribution (contributo): parliamo di avere uno scopo. Qual è l'obiettivo per i tuoi dipendenti o il tuo team? La risposta a questa domanda aiuta ad alimentare la motivazione e a creare una cultura improntata alla resilienza.
  • Coping (strategie di coping): come viene gestito lo stress? Ci sono strategie o strumenti di coping efficaci e salutari su cui dipendenti o team possono fare affidamento quando le cose si complicano?
  • Control (controllo): sul lavoro, capita che si verifichino situazioni o circostanze al di fuori del proprio controllo. Accoglierle anziché temerle può creare un forte senso di resilienza.

Come costruire la resilienza sul lavoro: strategie pratiche

Finora abbiamo trattato le fondamenta della resilienza sul posto di lavoro.

Ora mettiamo in pratica le teorie apprese. Ecco quattro strategie pratiche da sfruttare:

Proponi training e formazione mirati

È assodato che la resilienza è un'abilità.

Pertanto, richiede una formazione costante ed è qui che i training dedicati dimostrano la loro utilità.

Avere un piano di formazione permette di trasformare la resilienza in un'abilità raggiungibile e scalabile, nonché una presenza certa all'interno dell'organizzazione.

Ecco la possibile struttura di un programma di apprendimento:

Parte 1: introduzione alla resilienza

  • Definisci la resilienza includendo i diversi tipi: es. la resilienza dei dipendenti.
  • Accenna i diversi stili di coping nel percorso verso la la resilienza.

Parte 2: valutazione dello stato attuale

  • Crea una cultura improntata sul feedback trasparente.
  • Incoraggia i dipendenti a rispondere a domande sull'approccio dell'organizzazione riguardo a:
    • Ammissione degli errori.
    • Comportamento dei manager quando si verifica un fallimento.

L'obiettivo è valutare l'attuale cultura organizzativa riguardo alla resilienza.

Parte 3: cenni sulla costruzione delle competenze relative alla resilienza

  • Esplora le competenze di base delle persone resilienti, come le 7 C della resilienza.
  • Cerca di capire il modo in cui gli individui affrontano lo stress e le emozioni.

Parte 4: applicazione delle competenze

  • Pratica momenti quotidiani di gratitudine per incoraggiare una mentalità improntata alla crescita.
  • Incoraggia i dipendenti ad applicare i concetti appresi nella loro vita quotidiana e a riflettere su ciò che stanno facendo bene e su come potrebbero migliorare.
  • Promuovi la sicurezza psicologica

Promuovi la sicurezza psicologica

La resilienza e la sicurezza psicologica vanno di pari passo.

Amy C. Edmonson, docente di Leadership e Management alla Harvard Business School, descrive la sicurezza psicologica come segue:

"Le persone sono convinte che la franchezza e la vulnerabilità siano ben accette sul posto di lavoro. Sanno che non saranno punite o umiliate per aver condiviso idee, domande o errori".

I dipendenti si sentono a proprio agio nel condividere le loro difficoltà, chiedere aiuto e imparare dagli errori.

Punta a normalizzare la condivisione delle difficoltà pianificando momenti di confronto regolare con il team.

  • Quali difficoltà hanno i dipendenti?
  • Quali elementi positivi potrebbero aiutare o ispirare gli altri all'interno del team?
  • In che modo i membri del team affrontano il carico di lavoro?

Scopri di più in questa guida sulla sicurezza psicologica.

Promuovi il benessere e l'equilibrio lavoro-vita privata

I dipendenti resilienti hanno un equilibrio tra lavoro e vita privata sano.

E vale la pena sottolineare che ogni dipendente può e dovrebbe impostare il proprio percorso in questo senso.

Non c'è un unico approccio valido per tutti, come sottolinea Roland Grootenboer, relatore ed ex membro del team di People Operations di Google:

"Non si tratta di generazioni diverse, o della settimana lavorativa di quattro giorni, o ancora del lavoro da remoto o dall'ufficio. Le esigenze di ogni team sono uniche e stratificate. Prova ciò che ti sembra giusto, proponi nuove idee e mettile in pratica".

Per ulteriori approfondimenti sull'equilibrio tra lavoro e vita privata, ascolta l'episodio completo di Moving Forward con Roland.

Rafforza il supporto della leadership

La resilienza dello staff trae impulso dall'alto.

Dare il giusto esempio significa creare una cultura basata sulla leadership autentica. Se i leader dimostrano che non hanno paura di condividere le loro difficoltà e i loro errori, i dipendenti seguiranno il loro modello.

Anne Koopman-Schmidt, fondatrice di Lead Like YOU! la pensa esattamente così:

"Mostrandoti come sei, comunichi agli altri che possono essere vulnerabili. È importante avere conversazioni trasparenti sugli errori, così come faresti sui tuoi punti di forza".

Ha aggiunto inoltre che i leader che mostrano resilienza si ispirano a principi di gentilezza, empatia e sicurezza psicologica. Anne è anche una forte sostenitrice delle 7 C della resilienza applicate alla leadership.

Impara dagli esempi positivi: Mariska Beijer e la resilienza

Quando si tratta di resilienza sul lavoro, c'è molto da imparare dalla campionessa paralimpica Mariska Beijer.

Dopo che le fu diagnosticato un cancro al rene all'età di un anno, Mariska ha affrontato numerosi ostacoli, tra cui molteplici interventi chirurgici e diagnosi di malattie croniche.

Nonostante le difficoltà, ha trasformato la sua vita con determinazione e resilienza.

Si è unita al podcast Moving Forward per condividere la sua storia e far luce su cosa significa resilienza nel mondo del lavoro moderno.

Guarda l'intervista completa qui sotto e continua a leggere per i punti chiave.

Parti da una mentalità improntata alla crescita

Per Mariska, la mentalità di crescita è il vettore principale che permette a lei e al suo team di sviluppare la resilienza ogni volta che sono in campo.

Dice:

"Con la nazionale, ci diciamo che ogni giorno cerchiamo di essere migliori del precedente. Va bene fallire, purché si continui a cercare di migliorare. Per noi, sbagliare è un'opportunità di fare esperienza: alcune partite si vincono, altre si perdono".

Crea condizioni favorevoli alla resilienza

La resilienza non è un'abilità che si sviluppa dall'oggi al domani. Nessuna abilità umana funziona così.

Mariska crede che sia possibile costruire la resilienza quando sono disponibili gli strumenti giusti; ha contestualizzato questa affermazione citando la sua esperienza in campo:

"L'allenatore ci mette nella condizione di dare il massimo. Ci dà gli strumenti per avere successo; ad esempio, abbiamo una serie di strategie per tentare un'offensiva. Lui getta le fondamenta; noi eseguiamo".

"Funziona allo stesso modo per un team leader o un manager: dovrebbero assicurarsi che i dipendenti abbiano gli strumenti giusti per avere successo".

La resilienza in azione: il "listening system" di Microsoft

La pandemia ha creato importanti ostacoli logistici per Microsoft, dato che l'azienda ha oltre 100.000 dipendenti in più di 100 Paesi in tutto il mondo.

A causa dell'alto livello di incertezza, Microsoft ha adottato un approccio flessibile per il ritorno dei dipendenti in ufficio.

Alla base c'era il "sistema di ascolto" dell'azienda, che prevedeva sondaggi e votazioni regolari per raccogliere feedback sul lavoro ibrido.

Questo approccio ha aperto la strada alla resilienza, perché i dipendenti avevano la libertà di affrontare un territorio inesplorato in un ambiente di lavoro in cui si sentivano a loro agio.

Superare gli ostacoli alla resilienza

Costruire la resilienza sul posto di lavoro è un percorso complesso. Abbiamo identificato due ostacoli comuni, e relative strategie pratiche per superarli.

Lo stigma su stress e salute mentale

Una ricerca di Rethink Mental Illness ha evidenziato che l'88% delle persone con problemi di salute mentale riferisce di aver subito forme di discriminazione sul posto di lavoro (per esempio una mancata promozione).

È un dato che rivela un aspetto significativo.

L'atteggiamento dei dipendenti riguardo a temi come stress e salute mentale è ancora piuttosto retrogrado e c'è un notevole stigma associato a questi argomenti.

In questo contesto, gli sforzi per sviluppare la resilienza sul posto di lavoro vacillano, perché i dipendenti rischiano di cadere nella trappola del burnout, come abbiamo detto in precedenza.

Inoltre, è molto difficile ottenere un buon numero di adesioni alle iniziative sulla salute mentale.

Se da un lato il Covid ha attirato l'attenzione sulla salute mentale, diventata un pilastro centrale nelle strategie HR, c'è ancora un ampio margine di miglioramento.

I datori di lavoro hanno iniziato a considerare la salute mentale come un benefit, come un contributo alla spesa o un abbonamento in palestra. Di conseguenza, sono venute a mancare fondamenta solide per costruire una cultura improntata alla resilienza organizzativa.

Ecco una strategia pratica da intraprendere: fai in modo che la resilienza entri a far parte del tessuto dell'azienda, smettendo così di essere un elemento separato legato a dinamiche HR. E, parallelamente, poni al tuo team domande come: "Cosa ti motiva?" o: "Cosa ti dà energia nel lavoro e nella vita?".

Confronti come questi creano spazio affinché la resilienza diventi abituale. Allo stesso tempo, la tua organizzazione può vantarsi di abbattere le barriere che circondano la salute mentale.

Vuoi approfondire? Dai un'occhiata questo episodio di Moving Forward con il fondatore di OpenUp Gijs Coppens, che ha condiviso la sua opinione sullo stato della salute mentale sul posto di lavoro.

La resistenza al cambiamento

"Investire nella resilienza sul posto di lavoro farà davvero la differenza?".

È una domanda comune che molti manager L&D e HR come te probabilmente si pongono, chiedendosi se sviluppare la resilienza dei singoli dipendenti edello staff avrà un impatto significativo sul business.

Ecco una strategia pratica da intraprendere: trova collegamenti tra il programma dedicato alla resilienza e KPI che la tua organizzazione apprezzerà, come:

  • Retention
  • Assenteismo
  • Turnover
  • Produttività o output

Dopotutto, i numeri non mentono!

Conclusione: creare una cultura improntata alla resilienza  

La resilienza è un'abilità che si può apprendere e un vantaggio collettivo; aiuta i dipendenti e i luoghi di lavoro ad affrontare le sfide in modo sano. Abbiamo trattato un sacco di argomenti inerenti alla resilienza sul posto di lavoro; ecco i punti chiave:

  • Sfrutta framework come il modello Perma o le 7 C
  • Appronta un programma di formazione scalabile che aiuti a condurre i dipendenti nel percorso verso la resilienza dei dipendenti
  • Abbraccia una mentalità improntata alla crescita e rendila parte del modo in cui tu e il tuo team operate
  • Dai priorità alla salute mentale, al benessere e alla gestione dello stress
  • Crea una cultura improntata alla sicurezza psicologica

Vuoi saperne di più? Esplora l'approccio di GoodHabitz nella formazione sulla resilienza.

Binal Raval

Binal è Demand Generation Campaign Manager in GoodHabitz e si concentra sulla creazione e distribuzione di contenuti che aiutano i manager HR e L&D a costruire culture dell’apprendimento solide e coinvolgenti. È appassionata nel mettere in contatto le risorse giuste con le persone giuste. Fuori dal lavoro, la trovi a rilassarsi con un buon libro (probabilmente narrativa storica, vista la sua laurea in Storia!), a fare qualche vasca in piscina oppure a esplorare le sfumature di un buon vino o di un caffè preparato a regola d’arte.